
Franca era di Villastanza, Milano, nata in una famiglia di antiche tradizioni teatrali, per lo più legate al teatro dei burattini e delle marionette, risalenti al 1600: il padre era un attore e la madre era stata prima insegnante, poi attrice. Il 24 giugno 1954 sposò l’attore Dario Fo. Il sodalizio artistico Fo-Rame durò più di cinquant’anni, con centinaia di spettacoli di generi diversi: farsa e commedia dell’arte (tra cui “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”, del 1963, in cui per la prima volta la protagonista era una “giullaressa” una tipica figura maschile, il giullare, interpretata da una donna e femminilizzata nel nome); teatro politico (tra cui “Bandiere rosse a Mirafiori – basta con i fascisti! ” di Fo, Rame e Lanfranco Binni, 1973); teatro civile e sociale, tra cui “Lo stupro”, che è la dimostrazione più drammatica di come il teatro fosse per lei il modo di trasformare l’esperienza. Il monologo rievoca con stile asciutto la violenza subita dall’artista nel 1973 da parte di cinque neofascisti milanesi, che saranno condannati molti anni dopo. La coppia Fo-Rame era diventata un bersaglio politico, ma soprattutto lei, in quanto donna. Nel corso degli anni, gli spettacoli portarono in scena sempre più direttamente l’attualità del momento, affrontando temi sociali, storici e politici tra cui la condizione femminile, la condizione delle madri lavoratrici, il divorzio, l’aborto, la violenza sessuale, l’abuso di droghe, la condizione dei detenuti in carcere, il fascismo e la Resistenza. Nel 1969, su iniziativa della Comune Dario Fo e Franca Rame, rinacque Soccorso Rosso, un movimento volto a raccogliere fondi e sostegno per i tanti prigionieri politici che riempivano le carceri durante gli anni di piombo, che rimarrà attivo fino al 1985. Nel 1980, Franca, Dario e Jacopo fondarono la Libera Università di Alcatraz, un agriturismo culturale in Umbria tuttora attivo.